loading...

lunedì 23 aprile 2018

Addio alla Burocrazia per le Ristrutturazioni


Meno burocrazia e perdite di tempo per i Lavori di ristrutturazione delle Abitazioni: da oggi entra infatti in vigore il nuovo Glossario dell'edilizia libera che elenca tutti gli interventi di manutenzione, anche sull'esterno dell'edificio e in giardino, che possono essere effettuati senza  l’obbligo di presentare alcun tipo di documentazione o comunicazione al proprio comune di residenza.

Il Glossario, che ha valore per l'intero territorio nazionale  (si può scaricare dal sito http://www.italiasemplice.gov.it/media/2528/glossario-edilizia-libera.pdf.) prevede che  nessuno dei comuni può imporre regole più restrittive. Nel glossario sono elencate le 58 tipologie di opere. Per l'interno degli appartamenti, la lista comprende non solo tutta la manutenzione ordinaria, compreso il rifacimento di tutti gli impianti, ma anche le modifiche che non alterano lo stato dell'immobile. Oltre al rifacimento degli intonaci e degli infissi, all'installazione di inferriate, parapetti e grondaie, rientrano infatti tra gli interventi completamente liberalizzati la realizzazione di controsoffitti che servono come ripostiglio, e l'installazione di scale interne d'arredo. Via libera anche a rampe, montascale e ascensori per abbattere le barriere architettoniche, purché realizzati all'interno degli edifici e senza interventi sulle parti strutturali. Via libera anche ai pannelli solari e agli altri impianti per il risparmio energetico, a patto che siano realizzati su immobili al di fuori dei centri storici.

Per gli esterni
Con l’estate in arrivo è importante la possibilità di installare tende, pergotende e gazebo, purchè si tratti di opere non stabilmente ancorate al suolo, senza la necessità di alcun tipo di comunicazione preventiva. Via libera anche a  barbeque in muratura, fontane, muretti, fioriere e panche.



se hai bisogno di ristrutturare casa
ecco le persone giuste
http://gaslux.it/





IL TUO FUTURO ADESSO 
entra in



venerdì 13 aprile 2018

Scatenarono il Panico in Piazza 8 Arresti



Nuovi sviluppi dopo la chiusura indagini di ieri sui fatti di Piazza San Carlo del 3 giugno 2017. Questa mattina otto persone sono state arrestate a Torino perché sospettate di avere scatenato il panico nella piazza, mentre la folla guardava la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, spruzzando dello spray urticante. A coordinare l'operazione condotta dalla polizia il procuratore Armando Spataro. Gli arrestati sarebbero tutti maggiorenni e di origine maghrebina, il gruppo sarebbe stato identificato attraverso delle intercettazioni nell'ambito di un'altra indagine.

"Sono stati emessi 10 provvedimenti cautelari: sei arresti in carcere, uno ai domiciliari e tre obblighi di presentazione alla pg", ha spiegato il procuratore di Torino, Armando Spataro, in conferenza stampa. Sono invece 15 gli avvisi di conclusione di indagine preliminare inviati dalla procura, sette invece le richieste di archiviazione tra cui quella per il prefetto di Torino, Renato Saccone.

Sono in particolare quattro le persone sospettate di aver scatenato il panico in piazza spruzzando spray urticante allo scopo di derubare. A carico di due queste sono stati emessi provvedimenti di fermo che sono stati eseguiti nella notte. Uno dei fermati ha confessato nel corso dell'interrogatorio, per il secondo invece l'interrogatorio è ancora in corso. Tra le accuse contestate ai due l'omicidio preterintenzionale per la morte di Erika Pioletti, oltre a rapina e lesioni aggravate.

I quattro facevano parte di una banda di 10 persone, tutte raggiunge dalle misure cautelari eseguite questa mattina, che agendo in concorso hanno commesso una serie di furti e rapine ai danni di esercizi commerciali e in manifestazioni musicali in Italia e 
all'estero utilizzando spray urticanti per garantirsi la fuga.


LE VITTIME - "Erika non c’è più e nulla di quello che succede e succederà ce la potrà restituire". Così, Cristina Pioletti, sorella di Erika, la giovane donna travolta dalla folla e deceduta alcuni giorni dopo per le ferite riportate. "Non c’è nulla da dire", aggiunge.

"Dal nostro punto di vista non cambia nulla. L'unica cosa che ci preme, come è stato fin da subito, è la salute della mamma per la quale ci auguriamo si possa accedere a percorsi che le consentano di vivere in maniera dignitosa la sua condizione", aggiunge all’Adnkronos Danilo, il figlio di Marisa Amato, la donna che nella tragica notte del 3 giugno scorso rimase schiacciata dalla folla in fuga dalla piazza riportando danni gravissimi alla colonna vertebrale che l'hanno resa tetraplegica, commenta gli sviluppi dell’inchiesta della magistratura.

La signora da ormai 10 mesi è ricoverata in ospedale, attualmente all'Unità spinale del Cto. "Mia mamma sta un po’ meglio ma è dura, è una donna forte e cerca di restare positiva, ma certo non è facile accettare questo tipo di condizione", aggiunge Danilo che insieme alla sorella Viviana e al papà Vincenzo da quella notte si alternano al capezzale della mamma e per aiutarla hanno anche aperto una pagina Facebook 'Aiutiamo Marisa Amato' con l’obiettivo di raccogliere fondi e costituito una Onlus ‘I sogni di nonna Marisa’ con l’obiettivo di aiutare chi si trova
 nella medesima condizione e i familiari.



  
IL TUO FUTURO ADESSO 
entra in



venerdì 6 aprile 2018

Droni Scoprono Nuove Linee di Nazca



I misteriosi geoglifi nel deserto del Perù

Incise nel Deserto di Nazca del Perù più di un millennio fa, le enigmatiche “linee di Nazca” continuano a catturare la nostra immaginazione. Si tratta di centinaia di geoglifi, ossia disegni sul terreno, che occupano grandi aree sabbiose e rocciose della Provincia di Nazca, che vennero incisi per pratiche rituali ancora poco comprese, ma che si pensa siano collegate alla pioggia, che in quel luogo era particolarmente richiesta per poter sostenere la vita.


Ora un gruppo di archeologi peruviani ha scoperto oltre 50 nuovi misteriosi disegni nella Provincia di Palpa, che furono tracciati sul terreno con linee molto sottili, tale che con il trascorrere del tempo sono divenute quasi invisibili all’occhio umano anche se si cammina sopra di esse. Ed infatti la scoperta è stata realizzata grazie all’uso di droni. Stando alle prime analisi eseguite sul posto i disegni dovrebbero appartenere in parte alla cultura Nasca, che interessò quella regione dal 200 al 700 dopo Cristo, e in parte alle culture Paracas e Toparà che vissero tra il 500 avanti Cristo e il 200 d.C..

Molti dei nuovi disegni raffigurano umani a differenza di quelli noti da tempo che rappresentano soprattutto linee ed animali. Spiega Luis Jaime Castillo Butters, co-scopritore dei nuovi geoglifi: “La maggior parte delle figure sembra rappresentare dei guerrieri. Quando vennero incisi nel terreno erano sicuramente visibili da una certa distanza, ma il tempo li ha quasi cancellati del tutto. La loro scoperta racconterà molte cose finora sconosciute sulle culture che hanno preceduto quella di Nasca”.


Altre ”linee’ di Nazca
La scoperta dei nuovi geoglifi arriva quasi per caso. Tutto inizia nel 2014 quando un gruppo di ambientalisti di Greenpeace aveva danneggiato, durante una delle loro proteste, uno dei più famosi disegni di Nazca, il “colibri”. Gli Stati Uniti diedero allora una sovvenzione al Perù per ripristinare la figura e sollecitarono l’assunzione di Johny Isla, noto restauratore peruviano. Isla si mise a lavorare con Castillo, grande sostenitore dell’uso dei droni per cercare e studiare i siti archeologici peruviani. Nel contempo arrivò a dare una mano anche Sarah Parcak, nota per aver individuato centinaia di aree archeologiche in Egitto con l’uso dei satelliti. Parcak nel 2016 aveva fondato l’iniziativa GlobalXplorer, che si prefigge di aiutare normali persone ad analizzare immagini satellitari alla ricerca di siti archeologici ed eventuali segni lasciati da saccheggiatori. L’iniziativa portò ad individuare numerosi luoghi dove vi erano segni di saccheggi. Castillo volle rilevare le aree in dettaglio e lo fece con l’uso di droni. Questo portò non solo a confermare l’esistenza dei saccheggi, ma anche a mettere in luce i nuovi geoglifi.


Una ricostruzione di come lavoravano i Nasca
La ricerca tuttavia non è finita, perché il progetto GlobalXplorer ha già contrassegnato centinaia di nuovi potenziali siti che gli archeologi andranno ad analizzare in autunno e in inverno. Ora si tratta di proteggere, catalogare e studiare i nuovi misteriosi disegni che rendono ancor più affascinante l’intera area desertica del Perù.

LEGGI ANCHE
greenpeace ha protestato
È tempo di cambiare! Il futuro è rinnovabile



  
IL TUO FUTURO ADESSO 
entra in



loading...

Archivio blog

Elenco blog AMICI